giovedì 10 novembre 2011

Non regalare il tuo libro


Anche se l'obiettivo finale di chi scrive è quasi sempre (salvo rare eccezioni) quello di pubblicare, non dovrebbe essere così.
Pubblicare è la conseguenza di un libro scritto bene. Non sempre succede, ma questo non significa che il tuo libro faccia schifo, anche se qualche volta è proprio così.
Ma supponiamo invece che sia un capolavoro.
Beh, non cedere alla tentazione di regalarlo al primo che capita.
So di persone che hanno firmato contratti ventennali, cedendo in pratica i diritti del proprio libro al primo editore disposto a pubblicarlo.
E la cosa peggiore è che ormai lo fanno anche gli editori a pagamento!
Ma come? Oltre che pagare per vedere il nostro libro stampato, glielo regaliamo pure?
E invece succede.
Ma i contratti bisogna leggerli bene e fino in fondo.
Se posso dare un suggerimento, fatti dare il contratto e portatelo a casa.
Leggilo con attenzione e, se vuoi, fallo vedere a qualcuno che se intende.
Informati più che puoi sul diritto d'autore.
Ma cosa più importante, non aver timore di contrattare la scadenza del contratto.
Un periodo accettabile può essere tre anni, passato il quale il contratto può essere rinnovato con l'accordo delle parti, ma leggi bene eventuali clausole di rinnovo automatico se non si invia disdetta scritta.
Tanto che hai da perdere?
Se l'editore è davvero interessato accetterà di trattare, altrimenti amici come prima, cioè per niente.
Immagina che un giorno tu diventi davvero un famoso scrittore, vorresti ripubblicare il tuo primo libro e invece non puoi perché il libro in realtà non è più tuo.
Ti ricordi? L'hai regalato anni fa a uno sconosciuto.
Quindi oltre che a scrivere, dedicati anche a leggere, specialmente i contratti che firmi a cuor leggero.
      

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