giovedì 10 novembre 2011

Il bonifico del pollo


Caro "agente letterario",
Questa lettera è indirizzata proprio a te, e mi dispiace se qualche agente letterario vero si dispiacerà, ma un po' è anche colpa sua. La stessa colpa che hanno gli editori veri per la diffusione di quelli a pagamento.
Avrei da chiederti tante cose, ma non preoccuparti, non ti chiederò di fare qualcosa per me, non ti manderò manoscritti in lettura. Però consentimi alcune domande, forse ingenue, forse da fesso.
Dunque, ti ho spedito una lettera, di quelle fatte con quello strano materiale che fra poco non dovrebbe essere più usato, a sentire quelli che straparlano di ebook, epub, eccetera.
Ti ho spedito una lettera di carta perché così la tua segretaria, o assistente, come si fa chiamare oggi, avrebbe potuto risparmiarsi il disturbo di stamparla e poi perché una lettera non si cancella con un clic del mouse perché è ora di andare a pranzo.
Non ti ho inviato un manoscritto perché prima di spedire qualcosa a chiunque, è mia abitudine avvertirlo. E anche perché la raccolta differenziata della carta spesso non funziona, e sapere il mio libro fra bucce di mele e patate mi sarebbe dispiaciuto.
Ma basta divagare, ecco la domanda.
Che fa un agente letterario in Italia? Ancora non sono riuscito a capirlo.
Pensa che io credevo che un agente letterario fosse uno che fa ciò che lo scrittore non è detto che sappia fare. Cioè trattare con gli editori per fare in modo che il suddetto scrittore guadagni un sacco di soldi e quindi prendersi la sua giusta percentuale sugli incassi.
Pensa quanto sono scemo!
Ho scritto una volta a una famosa agenzia letteraria proponendo proprio questo. Non avevo capito niente.
“Date un'occhiata al mio libro e se vi piacerà e riterrete che io possa essere una promettente fonte di guadagno, proponete il libro agli editori che conoscete, o almeno dovreste conoscere. Poi vi prenderete la vostra percentuale sugli incassi.” Questo era più o meno quello che scrivevo.
Ma le cose non funzionano come credevo io.
Scusami se faccio ancora il paragone con gli editori a pagamento, ma non mi pare ci sia molta differenza.
Tanto per capirci, io ti mando il manoscritto, tu lo leggi e mi dici se credi che ci sia la possibilità di collocarlo. Poi ci firmiamo un bel contratto con tanti numeri e tu parti per fare il tuo lavoro.
Io non ti chiedo nient'altro finché il libro non sarà pubblicato e non avrò i primi guadagni, forse.
Ma neanche tu devi chiedere niente a me. E invece non è così.
Ma che razza di imprenditore sei se mi chiedi dei soldi per leggere il mio libro, a prescindere dal fatto che vada bene o sia una ciofecha tremenda? E neanche pochi, visto che per un libro di 3-400 pagine ci vogliono quasi 1000 euro.
E cosa mi manderai in cambio?
Una scheda di valutazione del libro!
Mi stai dicendo che per sentirmi dire che ho scritto una schifezza dovrei anche pagare? Ma se me lo dicono gratis!
Perché probabilmente quello mi scriverai, perché a te non importa affatto di me e del mio libro, a te importa che io paghi in anticipo e che tu non rischi neanche una telefonata a un fantomatico editore.
E allora, che differenza c'è con un editore a pagamento? Neanche lui rischia perché i soldi se li prende prima.

Che bello fare l'imprenditore così.
I miei clienti invece difficilmente mi pagano in anticipo e pretendono dei risultati, quarda che strana gente esiste. E credo sia così in tutto il mondo.
Ma tu sei bravo a dire e non dire e a far credere che poi potresti anche trovare l'editore, e allora quelli che da soli hanno ricevuto solo rifiuti, crederanno che tu invece possa trovare le strade giuste per i loro capolavori.
Ti do un suggerimento, fai un accordo con qualche editore a pagamento e fornisci il servizio completo di spennatura. Non lo so se qualcuno lo fa già, potresti essere un precursore.
Per quanto mi riguarda non credo che possa essermi utile la tua scheda di valutazione. Non è fra le mie aspirazioni incorniciarla per farla vedere agli amici.
Neanche i diplomi di scuola ho incorniciato e quelli almeno erano veri.
Vorrei farti altre domande, ma credo di conoscere già le risposte.
Perciò ti mando un cordiale saluto, e stasera leggiti un libro vero.
Lascia stare il lavoro per una volta. La scheda di valutazione la potrai compilare domani o anche la prossima settimana.
Tanto il bonifico del pollo è già arrivato.

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