giovedì 1 dicembre 2011

Forse ci sarebbe da riflettere su queste righe...




Ammetto, naturalmente, che le mie convinzioni sono in parte regolate dal fatto che sono vecchio e che tra una decina d'anni o pressappoco sarò morto.
Da giovane mi sarei certamente espresso in modo diverso.
Adesso la prospettiva della morte adombra tutto il resto.
Sono come un uomo imbarcato su una nave che sta per arrivare a destinazione. Salendo a bordo mi preoccupavo di avere una cabina con l'oblò, d'essere invitato alla tavola del comandante, di conoscere i passeggeri più interessanti e le signore più belle. Tutte queste considerazioni sono inutili adesso che sto per sbarcare.
Siccome non credo che la vita terrena possa dare soddisfazioni durevoli, il pensiero della morte non m'incute terrore. Ma il mondo che sto per lasciare mi sembra più bello che mai, specialmente nelle sue parti più remote: l'erba e gli alberi, i ruscelli e le colline, dove l'immagine dell'eternità è più chiaramente impressa che non nelle strade e nelle case.
Coloro che amo posso amarli ancora di più, giacché non ho nulla da chiedere loro fuorché l'amore.
La passione d'accumulare ricchezze o d'essere famoso e importante è ormai chiaramente troppo assurda perché io possa nutrirla.
Mi rendo conto di essere stato straordinariamente felice e provo un'infinita gratitudine per il mio creatore.
Sono profondamente e fermamente convinto che la vita sia un dono meraviglioso; che lo spirito che mi anima sia uno spirito d'amore e non di odio, di luce e non di tenebre.
Siccome credo che la vita sia concepita per il bene e non per il male, so anche che quando questi occhi non vedranno più e questa mente non penserà più e questa mano che ora scrive sarà inerte, troverò il bene anche nell'al di là.
Se poi non troverò nulla, rendo grazie per quel nulla; se sarà un'esistenza diversa rendo grazie anche per questa.

Malcom Muggeridge

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